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venerdì 16 luglio 2010

La storia del Picchi, del disabile e il potere di Facebook

Da giorni su Facebook sta girando questa storia, non so in quanti me l'hanno segnalata perchè ne parlassi sul blog. Mentre tutti siamo in attesa di capire se le cose siano andate davvero così, persino il Corriere Fiorentino ne ha parlato, oltre ad alcuni autorevoli blog.
Comunque vada a finire, ciò che emerge è il potere che hanno strumenti come i social networks e i blog di far veicolare informazioni che una volta avrebbero impiegato anni per raggiungere una massa critica interessante.
La storia in particolare mi ricorda quella subita da un disabile discriminato presso un famoso supermercato, che pago' davvero caro (in termini di brand reputation) l'episodio raccontato tramite un blog.

3 commenti:

  1. con il rischio, sempre presente, di
    creare mostri, tipo la recente scoperta di
    www.campaniaelezioni.altervista.org
    utilizzato per scopi elettorali poco puliti

    20 anni per crearti una reputazione, 5 minuti per distruggerla

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  2. Non mi stupirei affatto se la storia fosse vera, il Picchi è così, con quell'ironia cinica che mi piace tanto, prende in giro tutti senza eccezioni, quindi senza alcuna discriminazione. A me piace andare a cena lì e sentirmi sgridare perché ho messo nello stesso piatto puré e polenta, ad esempio.
    Al teatro del sale non si viene mai serviti e se non vuoi o non puoi ci pensa chi è con te a farlo. Questo rientra nel gioco che è la cena, dove si fa a gara a chi arriva prima a prendere la schiacciata, dove si litiga perché lei mi è passata avanti, dove il Picchi fa le partacce al signora elegante eperché ha lasciato roba nel piatto....è UN GIOCO, ed è il bello della cena, oltre alla bontà dei piatti ovviamente. E per quanto riguarda i disabili...andate al teatro del sale e guardate il commovente abbraccio a fine cena tra il picchi e il ragazzo down che sta sempre con lui in cucina...altro che maltrattamento...

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  3. Sposo in pieno il commento di Margherita.
    Sono Socio del Teatro da diversi anni ne sono un assiduo frequentatore... il Teatro del Sale è così e il Picchi ha quel modo di porsi.
    Le "regole" da lui create sono un modo per creare un ambiente un pò caotico e dove domina l'ironia e la polemica, un modo per prenderci in giro da buoni toscani.
    Io stesso mi sono sentito sgridare perché mescolavo le pietanze o perché, dopo aver fatto la coda per prendere il piatto alla finestra della cucina, lo passavo gentilmente alla mia compagna in coda dietro di me.
    Ci sono gli stranieri che non capiscono (alcuni li ho visti smettere di mangiare) e ci sono anche quelli che sono arrivati convinti di trovarsi in un ristorante e che invece si ritrovano a mangiare ad un buffet.
    Mi è capitato di vedere disabili fra i clienti che andavano a servirsi da soli al tavolo o che (per questioni di spazio e di affollamento) preferivano rimanere al tavolo facendosi portare i piatti dai propri compagni di serata, ma non ho mai assistito ad episodi di discriminazione o maltrattamento.
    Sarebbe veramente un paradosso assistere a qualcosa del genere in un locale che ha fatto della diversità una risorsa.
    Concludo dicendo che, se c'è qualcuno che davvero esagera al Teatro del Sale, sono proprio i clienti: vedere gente che spende 30 euro a testa per cenare e che si azzuffa come se non magiasse da settimane mette davvero tristezza.

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Qualsiasi commento è benvenuto :-)

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